Boxe Libera del Maestro Claudio Alfarano: quando il Panantukan incontra il Silat

Pubblicato da Ferrara O. il

L’arte marziale filippina, conosciuta come Kali, Arnis de Mano o Eskrima, è celebre per l’uso sapiente di armi come bastoni, lame di vario tipo e oggetti comuni impiegati in modo strategico e funzionale. Tuttavia, uno degli aspetti meno noti ma profondamente affascinanti di queste discipline è la loro naturale trasposizione nel combattimento a mani nude: una pratica che in Occidente è nota col termine Panantukan.

Il Panantukan è spesso definito come una “boxe senza regole”, un sistema di combattimento influenzato dai movimenti delle armi da taglio, come coltelli, daghe e machete, o dai bastoni tipici del Kali. Non si tratta soltanto di una boxe sporca o istintiva: dietro ogni colpo, schivata o movimento c’è una logica precisa, derivata direttamente dallo studio delle armi, che viene poi riadattata al corpo a corpo.

È in questo contesto che si inserisce Boxe Libera, il programma elaborato dal Maestro Claudio Alfarano, frutto di un’esperienza marziale di oltre 40 anni e di un lavoro di ricerca e sviluppo che si è concretizzato negli ultimi due decenni.

“Boxe Libera non è il mio stile né un mio sistema. È un programma tecnico e metodologico, nato per studiare e allenare in modo coerente le arti del Panantukan e del Silat,” afferma il Maestro Alfarano.

Il programma integra elementi del Silat, in particolare gli stili Pukulan Pecutan e Pukulan Serak, con un approccio multidisciplinare che attinge da Kali, Jeet Kune Do, Kickboxing e lotta. Un’attenzione particolare è rivolta all’atletica e alla biomeccanica del movimento, nonché al footwork, concepito secondo geometrie e principi propri delle discipline sopra citate.

Uno degli aspetti distintivi di Boxe Libera è la perfetta intercambiabilità delle tecniche tra il combattimento a mani nude e quello con il coltello. Ogni tecnica appresa viene allenata seguendo gli stessi principi strategici, gli stessi spostamenti e bersagli, sia che si impugni un’arma, sia che si affronti il confronto disarmati o con oggetti occasionali.

A confermare l’impostazione strategica del programma, il Maestro Alfarano dichiara di essersi ispirato ai principi strategici di John Boyd, l’analista militare noto per il ciclo OODA (Observe, Orient, Decide, Act), che ha rivoluzionato il concetto di efficienza decisionale nel combattimento. Ogni sezione del programma Boxe Libera è costruita per rispettare e applicare coerentemente questi principi, rendendolo un percorso non solo marziale, ma anche mentale e strategico.

Boxe Libera si propone quindi come un efficace ponte tra tradizione e modernità, tra combattimento armato e disarmato, tra tecnica ed efficacia reale. Un programma pensato per chi desidera studiare a fondo le arti del Sud-Est Asiatico con metodo, visione e rigore.

M° Claudio Alfarano

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